Insegnare un lessico per capire il presente

Anno scolastico iniziato. Si entra nel vivo già dalla prima settimana. Qualcuno già corre ancora inseguito dal programma. Qualcuno già pensa allo scrutinio. Qualcuno non ha ancora iniziato perché mancano gli insegnanti. E poi ci sono quelli che si ostinano, quelli che guardano sempre all'aria che riempie il bicchiere pieno d'acqua per metà. Ed il bicchiere è sempre pieno. Tra quelli che si ostinano ci sono anche io, ma non sono sola. L'ostinazione si esercita soprattutto nella ricerca di tutte quelle chiavi che aprono le porte della vita, in modo che quello che si studia a scuola, gli autori che si leggono, le poesie che si analizzano, le cose che si imparano, siano davvero per studenti e studentesse un patrimonio da custodire e mettere a frutto quando saranno fuori, nella vita vera, nel mondo reale. Ve lo dico così, semplicemente, altrove si parlerebbe di competenze di cittadinanza, digitali e di comprensione di testi scritti di varia natura. Ma io ve lo racconto diversamente, perché raccontato in didattichese è piuttosto noioso.
Dal 7 al 13 ottobre si svolge ad Ostuni il festival della cooperazione internazionale, una di quelle cose che si devono annoverare tra le cose belle, coordinato dal dott. Francesco Colizzi, uomo di grande umanità ed esperienza straordinaria.
Un programma nutrito di eventi, incontri, scambi: la scuola non può restare a guardare, non può continuare a vivere delle sole cose che stanno sui libri di testo. Bisogna trovare il modo di ampliare gli orizzonti, aprire le finestre, trovare le chiavi. E incontrando Gianluca Solla e il volume Lessico della crisi e del possibile. Cento lemmi per praticare il presente, a cura di F.O.Dubosc, potremo dare ai nostri studenti qualche chiave.